Il tema dell’incontro è ricorrente nei nostri programmi perché riguarda la vita e le speranze di lavoro dignitoso per centinaia di migliaia di persone che vivono in aree di decrescita, in Basilicata e non solo. Per questo, nell’anno del suo 25° anniversario, l’Associazione dedicherà particolare attenzione ai borghi lucani.
Iniziando con questa manifestazione del 29/3/2019 alla quale hanno preso parte esperti e rappresentanti istituzionali per parlare di strategie di sviluppo delle aree interne, così come emergono dalle esperienze di borghi da più tempo impegnati nel ripensamento del proprio futuro e nello svolgimento di iniziative per attirare investitori, nuovi residenti, visitatori.
Con l’aiuto di molte immagini video, sono stati presentati tre casi interessantissimi che hanno consentito di individuare alcune caratteristiche ricorrenti nelle scelte fatte dai borghi per il loro rilancio socio-economico.
Tra le principali:
- conoscenza e uso “competente” delle normative di sostegno nazionali (Fondo di Coesione Sociale-FCS, Fondi Europei, ecc.), dei provvedimenti degli organismi territoriali (Regioni ed organismi regionali come APT, LFC; Parchi Naturali, ecc.);
- identificazione e valorizzazione della storia e delle specificità socio culturali che caratterizzano spesso in modo assai diverso borghi distanti solo pochi km;
- valorizzazione del paesaggio e della natura osservati con occhio “da esterni” per scoprirne attrattività trascurate dalla consuetudine;
- arricchimento del retaggio storico con nuove strutture culturali, nuovi attrattori ed eventi estranei alla tradizione ma di oggettivo interesse per molti;
- ricerca e selezione di contributi esterni potenzialmente a valore aggiunto. Persone attente alle esigenze dei borghi, innamorate della loro natura, paesaggio, tradizione, “caratteristiche sociali” ma anche, e soprattutto, capaci di fornire contributi strategicamente rilevanti. I borghi hanno bisogno di molte cose ma possono fare a meno di retorica contemplativa;
- capacità di “comunicazione evoluta”, adeguata ai mezzi ed alle fonti consultate in modo più ricorrente dai moderni viaggiatori e dalle persone che si desidera attrarre per lunghi soggiorni (emigrati di ritorno, pensionati, ecc.);
- creazione delle condizioni per meritare riconoscimenti di appartenenza a reti dell’eccellenza (Bandiera Arancione, ecc.) o, addirittura, diventare parte attiva nella costituzione di reti intercomunali come la neocostituita BEL-Borghi eccellenti lucani;
- continuità d’azione.
Pur senza essere esaustivo, l’elenco dei requisiti di eccellenza indica in modo sufficientemente chiaro il lavoro necessario per ricevere visibilità, per emergere dalla condizione di luoghi indistinti della cosiddetta Italia/Basilicata nascosta, entrare pian piano nell’immaginario collettivo dei viaggiatori e, infine, diventare una destinazione imperdibile!
Questo ed altro ancora è emerso nel corso dei lavori aperti dal presidente dell’Associazione Filippo Martino che ha evocato il dovere quasi civico di coloro che vivono fuori dai borghi di guardare a questo argomento non solo in termine di sagre e di folclore da godere nel corso di una breve escursione o vacanza ma di un problema nazionale come segnalano questi dati:
BORGHI CON MENO DI 5000 ABITANTI:
IN ITALIA SONO 5.497 E VI ABITANO 9.870.000 PERSONE, IL 16, 32% DEI CITTADINI
IN BASILICATA SONO 102 SU 131 COMUNI, IN CUI VIVE IL 77% DEI CITTADINI
I piccoli comuni della Basilicata sono a rischio di spopolamento, impoverimento economico, degrado del patrimonio artistico, perdita delle tradizioni, dissesto ambientale. Per questo sono in campo:
- normative europee, nazionali e regionali;
- iniziative e provvedimenti di singoli Comuni o aggregazioni territoriali;
- attività private sia a livello locale che nazionale a sostegno di territori e comunità che ce la vogliono fare.
Dati e problemi evocati anche nelle due brevissime dichiarazioni video di Matilde D’Errico e Paolo Rumiz.
La venosina Matilde D’Errico, giornalista, soggettista, regista e produttore dei programmi televisivi Amore Criminale, Le Sopravvissute e anche Borgo dei Borghi per Kilimangiaro su RAI3, ha testimoniato il crescente attivismo e la ricerca dell’eccellenza di tanti borghi in Italia. E a riprova, ha preannunciato il nuovo ciclo di puntate in autunno della trasmissione Borgo dei Borghi.
L’intervista esclusiva rilasciata dal notissimo giornalista e scrittore Paolo Rumiz, nel brevissimo estratto qui riproposto, fornisce tre indicazioni:
- parlare dei borghi;
- convincere le popolazioni che non abitano in luoghi brutti e marginali;
- adottare soluzioni che non scimmiottino cose fatti nel Nord o altrove.
L’Associazione, pur consapevole dei suoi limiti, ha raccolto la raccomandazione di Paolo Rumiz, un iper-esperto di comunicazione, ed ha organizzato l’incontro per parlarne, anzi , per continuare a parlarne avendolo già fatto in precedenza.
Dopo la breve introduzione sulle motivazioni dell’iniziativa, hanno avuto inizio i lavori coordinati con la solita grandissima efficacia da Franco Rina, giornalista de LA7 e direttore di CinemadaMare. Un lucano che conosce perfettamente la problematica sia per il ruolo istituzionale da lui ricoperto di primo presidente della Lucana Film Commission che per le centinaia di settimane di permanenza delle varie classi di filmmakers provenienti da tutto il mondo che da quasi tre lustri si recano in Basilicata per le sessioni di CinemadaMare.
Negli interventi programmati, dalla esposizione delle specifiche azioni si sviluppo sono emersi con chiarezza le linee d’azione prima menzionate.
A partire dal caso di Aliano, introdotto dalle straordinarie immagini di un video inedito girato all’architetto Lodovico Alessandri che, romano da 7 generazioni con progettazione e restauro architettonico svolti in tutto il mondo, svolge in vari contesti anche un importante ruolo di operatore socio-culturale.
Il suo ultimo lavoro cinematografico è una breve ma straordinaria composizione in cui si ascoltano testimonianze ancora viventi di una realtà che conservava molte delle criticità descritte da Carlo Levi nel celeberrimo Cristo s’è fermato ad Eboli, nelle figure e nei paesaggi dei suoi dipinti, nei colori della natura, ecc. Insieme ad immagini dell’Aliano dei giorni nostri con nuovi contenitori culturali che fanno da sfondo a interrogativi e speranze di giovani come Teresa Lardino, che ha offerto una testimonianza toccante sul perché restare, perché non partire malgrado le oggettive difficoltà e l’impulso a seguire gli altri verso un altrove più promettente.
Nel sintetico intervento integrativo, il Sindaco Luigi De Lorenzo ha ricordato le innumerevoli iniziative che hanno ricevuto il riconoscimento di merito e la inclusione in vari raggruppamenti dell’eccellenza nei borghi: Bandiera Arancione (TCI); Borghi Autentici d’Italia, Parchi Letterari; gemellaggi con realtà estere; contatti continui e sempre più qualificanti con altre nazioni (due eventi di Aliano in Russia negli ultimi 8 mesi!).
Il prof. Giuseppe Appella, è ritornato in Associazione appena rientrato da un nuovo viaggio a New York per conferenze all’università e incontri connessi alla grande mostra di Lucio Fontana a New York (esposizione principale al Metropolitan Museum e singole opere in altre tre sedi).
Il critico e storico dell’arte lucano, creatore ed a lungo organizzatore delle grandi mostre della scultura nei Sassi di Matera (sua anche quella di AZUMA) ha dato impulso alla nascita nel 2017 del consorzio museale ACAMM tra i comuni di Aliano, Castronuovo di Sant’Andrea, Moliterno e Montemurro.
Al momento della presentazione a Roma dell’iniziativa presso l’Accademia di San Luca, “Peppino” Appella aveva indicato tre punti irrinunciabili:
- rimuovere dalla mente il sentirsi “periferia” (in sintonia con Paolo Rumiz);
- curare con pignoleria la gestione operativa e l’accessibilità dei musei;
- creare un dipartimento educativo per una vera didattica artistica.
In questo incontro, Appella è ritornato sul tema per ribadire la rilevanza “irrinunciabile” di quei punti che, però, a distanza di due anni non sono stati realizzati in modo soddisfacente e dappertutto. E, tuttavia, sono pervenute richieste di adesioni da altri comuni la cui accettazione è oggetto di approfondimento proprio alla luce delle criticità operative che richiedono una soluzione prima di passare ad una estensione della rete museale.
Il caso di Sant’Angelo le Fratte era del tutto nuovo per l’uditorio e sono stati particolarmente utili i due video realizzati da Alessandro Martino con una sequenza di immagini riprese nelle scorse settimane nella “valle dei Murales”, come viene definito questo territorio della Basilicata al confine con la Campania.
Alle immagini ha potuto far riferimento il sindaco Michele Laurino quando ha parlato di alcune iniziative:
- valorizzazione di architetture abbandonate per farne il percorso delle cantine;
- abbellimento dell’edilizia urbana resa anonima dalla ricostruzione post terremoto con l’iniziativa del murali (cresciuti nel tempo fino a 150) e poi con le 50 statue in bronzo ed altri materiali di grandezza reale che si trovano in vari punti di Sant’Angelo;
- eventi che sono stati programmati in relazione a questi recuperi e il costante aumento di presenze che essi hanno determinato;
- creazione di una dimensione urbana resa accogliente e virtuosa dalla partecipazione dei cittadini incoraggiata dalla distribuzione di riconoscimenti economici per comportamenti virtuosi (rimborsi di valore anche economico per conferimenti virtuosi dei rifiuti: buoni spesa, buoni vacanze in Italia ed all’estero, detassazione TARI);
- assistenza domiciliare ad anziani come premessa per un ambizioso progetto appena ufficializzato di attrarre pensionati da Italia e Nord Europa;
- nuovi attrattori che sfruttano la presenza di un costone roccioso verticale con una delle pareti di esercitazioni più alte d’Italia, il nuovo”balcone panoramico nel vuoto” già progettato e finanziato;
- la strumentazione per la visione tridimensionale delle opere del museo.
Un elenco, interrotto solo dalla mancanza del tempo ma che sarà più completo quando verranno redatti gli atti che si prevede di distribuire il 30 maggio in occasione dell’incontro celebrativo del 25° anniversario dell’Associazione.
Prima di quella data un gruppo di associati andrà in visita in Basilicata per una visita di 5 giorni a Matera, nel Melfese e vari borghi eccellenti della Basilicata, tra i quali anche Sant’Angelo le Fratte.
Prima della conclusione dei lavori, Franco Rina ha invitato alcuni presenti per brevi dichiarazioni:
- il dr. Alberto Versace, fino a qualche giorno fa responsabile di Sensi Contemporanei, progetto del Fondo di Coesione Sociale–FCS che nel suo ruolo istituzionale ha valutato, sostenuto e apprezzato la realizzazione di molte delle iniziative citate nel corso della serata;
- il dr Raffaele Garramone, che ha proposto di formulare una petizione da inviare in Regione per attività di sostegno istituzionale a favore dei Borghi Lucani, utilizzando come riferimento gli sui lavori di questa serata.
Sostegno che l’Associazione si farà parte diligente di ricercare da varie fonti al fine di aumentare significativamente la sua attività di divulgazione delle iniziative e pratiche di successo. Nel convincimento che il successo produce successo…