Arte e cultura tra gli ulivi

Sommario

Nei secoli, il paesaggio naturale è stato modificato dall’uomo per il soddisfacimento di bisogni primari (alimentazione, difesa, spostamenti, ecc.) ma anche da architetture ed oggetti d’arte realizzati per motivi di potere, status, fede, mecenatismo culturalepromozione di prodotti&territori e di attenzione verso i temi ambientali.

Alle architetture, giardini, sculture, portali, fontane ed ornamenti commissionati nei secoli da persone/istituzioni dominanti, ora si aggiungono opere d’arte ambientale promossa da istituzioni e privati, tra i quali un numero crescente di imprenditori che finanziano installazioni di ArteNatura. Promuovendo la propria visione di fare impresa che i luoghi, le specie naturali, i vecchi e nuovi saperi necessari per realizzare prodotti eccellenti e remunerativi.

Il settore vitivinicolo è quello che ha investito di più sia in competenze e tecnologie che in opere d’arte nei vigneti e cantine d’autore firmate da archistar. Diventate mete turistiche e strumenti promozionali di prodotti e territori.

Varie cose indicano che l’olivicoltura farà lo stesso. Si nota infatti che oltre agli appuntamenti periodici (frantoi aperti, sagre, degustazioni di olio novello”); all’istituzione di strade e città dell’olio; di premi &riconoscimenti; ecc.; è aumentato l’investimento in bellezza, espresso con una maggiore attenzione per il design di etichette&bottiglie, l’allestimento di esposizioni temporanee d’arte tra gli ulivi ed installazioni permanenti come quelle dell’Azienda I&P, a Canino (Vt).

1 - BUSINESS DELL’OLIO EXTRAVERGINE (EVO)

Cresce in Italia ed all’estero il giro d’affari dell’olio extravergine di olivo (acronimo, EVO) e, secondo Mediobanca, il settore è abbastanza in salute malgrado varie criticità: abbandono della campagna, frammentazione di produzione e molitura, mancanza di strategie unitarie. Infatti, rispetto alla Spagna, 1° produttore mondiale, con il 32% della produzione (noi siano il 2° con il 12%, ma il 1° per consumo di EVO!):

  • i produttori italiani sono piccoli (media di 1,8 ettari ad azienda) e scollegati. Le ridotte dimensioni non favoriscono l’accesso a moderne competenze e tecnologie;
  • i frantoi sono 4.300, il doppio della Spagna. La frammentazione aumenta i costi di molitura ma, per fortuna, consente una migliore produzione di oli di pregio.

Nel Lazio (2,5% della produzione italiana), Canino è uno dei maggiori centri produttivi, vanta la più antica Sagra dell’Olivo (1939) ed è una delle 460 Città dell’Olio che oltre all’azione di controllo a garanzia dell’autenticità delle denominazioni, promuovono la cultura dell’olio ed il turismo esperienziale tra gli appassionati di Evo, di natura, paesaggio ed enogastronomia.

2 - CANINO CITTA’ DELL’OLIO DA 3000 anni

Canino, 229 mt slm e poco più di 5.000 abitanti, si trova a 20 km. dalla costa tirrenica di Montalto di Castro e dai centri etruschi di Tarquinia, Tuscania e Vulci, e poco più lontana da Viterbo, capoluogo della Tuscia, dal Lago di Bolsena e dal Monte Amiata. In 30 km ci sono microclimi e terreni differenti (sabbia, argilla, roccia, tufo, lapillo vulcanico) che consentono la produzione di oli diversi anche della stessa varietà.

La storia plurimillenaria di Canino evolve da quella di centro agricolo di Vulci che, col decadimento della città etrusca, mantenne un ruolo rilevante attraverso alleanze con città più potenti. In epoche meno remote, Canino fu residenza della famiglia Farnese ed il 28 febbraio 1468 vi nacque Alessandro Farnese, futuro papa Paolo III. Un Papa d’immensa rilevanza per la Chiesa (Concilio di Trento) e per le arti (Collezione Farnese, committenze a Michelangelo), ritratto in varie opere di Tiziano. Inoltre, a Canino vissee fu sepolto il fratello di Napoleone, Luciano Bonaparte, in onore del quale, dal 2005, si tiene a Canino l’omonimo premio letterario.

Ci sono molte tracce del passato nei palazzi, chiese, siti del centro storico abbellito anche dalla policromia delle tinteggiature delle case in colori pastello.

A Canino operano 400 imprese, incluse quelle agricole le cui colture più importanti sono: viti, asparago verde Canino-IGP ed olio extra vergine, ricavato principalmente dalla caninese, tra le più antiche varietà italiane (compare negli affreschi etruschi).

Una pianta vigorosa, con chioma densa, la cui resistenza ai venti la rende adattabile a diversi terreni e ambienti. Il suo frutto ha una maturazione tardiva, una produttività elevata ma alternante e produce un olio D.O.P. profumato, di colore verde intenso e particolarmente ricco di polifenoli.

In questo contesto storico, geografico e produttivo opera la I&P, una piccola azienda oggetto del nostro servizio, che da circa 20 anni contribuisce alla diffusione della cultura dell’EVO con iniziative innovative nelle strategie di prodotto ed eventi culturali per esperti, clienti ed interessati al settore oleario cui si aggiungono ora anche investimenti in opere d’arte permanenti.

3 - IDEALE DELLA I&P: TRASFORMARE I SAPORI IN PIACER DI VIVERE

L’azienda I&P è diretta dal fondatore Paolo Borzatta, ingegnere nucleare milanese che dopo la permanenza al CERN di Ginevra in rappresentanza del politecnico di Milano, è stato Direttore di divisione e del Marketing in un’azienda leader mondiale nei tubi in acciaio (la Dalmine). Fondatore e partner in società di consulenza strategica (tra le quali Ambrosetti, di cui ha diretto l’ufficio di Londra), ha supportato i progetti di internazionalizzazione di molte aziende anche in Russia e Cina (dove ha vissuto) oltre che negli USA, dove ha diretto per 6 anni una sede consulenziale a Los Angeles.
Esperienze e riflessioni pubblicate in periodici europei ed asiatici.

Il curriculum dell’ing. Borzatta non è indispensabile per fare degli ottimi EVO, anzi, può risultare ingombrante se manca: il rispetto verso competenze che non si posseggono, la curiosità d’apprenderle e la voglia di mettersi in gioco. Ma esperienze come le sue fatte in altri settori possono aiutare a trovare soluzioni fuori dagli schemi per interagire con segmenti d’utenza sofisticati e creativi come quello dei grandi chef ed estimatori. In questa attività imprenditoriale, Paolo Borzatta, ha utilizzato cose tipiche del lavoro precedente (“ripasso” delle cognizioni di chimica organica, studiare tanto, gestire la complessità trasformandola in vantaggio competitivo), insieme a vecchie passioni (gusto estetico, enogastronomia, voglia di sperimentazione,…) e curiosità per cose insolite e sfidanti (lettura/scrittura in cinese!).

Per saperne di più della sua business idea è meglio consultare il sito www.iandp.it perché testo ed immagini indicano le azioni significative del fare impresa puntando sull’eccellenza del prodotto per rendere l’acquisto dell’EVO una scelta più consapevole come quella dei “grandi vini” e TRASFORMARE I SAPORI IN PIACERE DI VIVERE.

Dati per capire le ambizioni della I&P. I suoi EVO:

  • sono prodotti solo con olive proprie, raccolte da 2537 alberi in 15 uliveti (in totale, 36 ha) di cui 42 alberi hanno più di 300 anni e 62 più di 100. Dati che insieme ad altri sono specificati nei QR code di ogni bottiglia.
  • salvo un paio di blend (miscele di EVO), sono tutti monovarietali” cioè ottenuti da una singola varietà (in Italia ve ne sono centinaia, il maggior numero al mondo!). Di questi, la quasi totalità sono anche monovarietali&monoparticellari, fatti con olive dello stesso tipo ma provenienti da alberi in appezzamenti diversi per terreni, climi ed altitudini. Questi oli (caso unico nel settore) sono denominati CRU, un termine ripreso dai grandi vini Champagne, Borgogna e Barolo.

Gli oli della I&P hanno ottenuto i più importanti PREMI & RICONOSCIMENTI nazionali ed internazionali perché sono prodotti di alto valore, realizzati con una dominanza della tecnica ed una ricerca continua della qualità assoluta. Come descritto in un recente convegno nel quale Paolo Borzatta ha esposto le motivazioni e linee lungo le quali si sviluppa la sua ricerca dell’eccellenza: capire e spiegare perché l’EVO è così complesso; quali sono le sue caratteristiche e quali “storie nasconde”; il suo uso nell’alta cucina (in cui l’evo non dovrebbe essere solo un complemento dei piatti ma un elemento di distinzione, un“marker”).

I convegni, le conferenze, le lezioni e le degustazioni a tema in ristoranti rinomati sono tra gli eventi in cui Paolo Borzatta si spende in prima persona per fare cultura dell’EVO e promozione commerciale della I&P. Altre promozioni avvengono con visite agli oliveti ed al sito di produzione a Canino oltre che, con maggiore frequenza, attraverso notizie, immagini e video distribuiti sul web: il sito www.iandp.it ed i social media.

4 - IMPEGNO NELLA CULTURA E NELL’ARTE DELLA I&P

L’impegno della I&P nella cultura e nell’arte si articola in un lungo elenco di iniziative di cui si forniscono qui di seguito solo titoli ed accenni. Maggiori informazioni si trovano sul sito, dove le belle immagini di foto/video ne agevolano la comprensione.

Qui di seguito solo poche indicazioni oltre ai titoli delle iniziative:

Design delle etichette e linea grafica complessiva

Il carattere per la grafica della I&P è lo splendido Bodoni con stile delle immagini e colori dominanti che ricordano quello delle eleganti pubblicazioni della FMR.

Una scelta di bellezza fatta per dare dignità estetica a prodotti di consumo realizzati con fatica, idee innovative ed ispirati dalla passione per le cose belle e ben fatte. E il design è un modo per comunicarlo con forza ed immediatezza. Come emerge da alcune immagini della linea grafica I&P.

Premio fotografico. “Le Emozioni dell’Olio”

V. sito web www.iandp.it

L’I&P Club. Il piacere di vivere

Club di persone di altissimo livello (artisti, intellettuali, uomini di governo, imprenditori, capi azienda, apicali della PA, intellettuali, …) che nel numero massimo di 12 alla volta sono invitati per discutere temi legati al tema del Piacere di Vivere in primis l’enogastronomia, settore rilevante ma con margini di miglioramento. Le riunioni si svolgono due/tre volte e all’anno in un convivio a pranzo (preparato da giovani chef emergenti) a Canino, a casa del Fondatore. Dalle riunioni i partecipanti escono più arricchiti di conoscente e di voglia di essere ambasciatori dell’eccellenza.

OLEOTURISMO

Tema di crescente rilevanza articolato da I&P in vari moduli: LEZIONI di CUCINA, DEGUSTAZIONI E TOUR DEGLI OLIVETI svolti per appuntamenti o in occasione di eventi del calendario territoriale (Sagra dell’Olivo e altro).

ARTE TRA GLI ULIVI

Le installazioni artistiche realizzate per essere esposte in modo permanente nella natura richiedono maggiore impegno progettuale oltre che economico e sono le più qualificanti di un determinato impegno imprenditoriale in arte ambientale. E lo sono state anche per I&P, che ha intrapreso da qualche anno il processo di collocazione di oggetti d’arte in strutture della società e tra gli ulivi, nei terreni che sono nella immediata vicinanza del centro urbano di Canino (Vt).

Alcune di esse sono state progettate da architetti autori delle strutture societarie, altre da allievi della Accademia d’Arte di Brera, Milano. Il progetto si accresce ed evolve nel tempo. Comunque, come si vede nelle immagini, vi sono opere fatte con diversi materiali, a partire dallo stupendo cancello d’ingresso alla I&P, una vera scultura mobile, che abbelliscono l’uliveto ed ambienti di lavoro.

Un modo di fare impresa con investimenti in cultura e bellezza che non siano penalizzanti (anzi…!) ma uno stimolo per realizzare prodotti di eccellenza, anche se ciò impone sacrifici perché richiede più competenze, lavoro e pazienza.

NOTE CONCLUSIVE

L’industria dell’olio extravergine si muove lungo le linee di sviluppo del settore del vino con almeno 30 anni di ritardo ma può sfruttarne gli esiti per prendere il meglio dai loro risultati.

Dai dati disponibili sulle grandi cantine, gli investimenti in bellezza sono molto positivi per numero di visitatori a pagamento e per ritorno complessivo di immagine. Ci sono meno dati sugli investimenti in arte e bellezza da parte dei piccoli produttori. E anche per questo l’esperienza della I&P è di grande interesse.

Sul piano generale, si può comunque affermare che le moderne opere d’arte nella natura sono un’importante aggiunta evolutiva alla azione dell’uomo sul paesaggio agrario. Il lavoro svolto nei secoli per soddisfare bisogni primari ha creato paesaggi rurali di straordinaria bellezza paesaggistica, ulteriormente abbelliti da architetture ed opere commissionate da governanti, ordini religiosi, famiglie nobiliari e boghesi, impreditori, artisti (es. Giardino dei tarocchi, a Capalbio).

Negli ultimi anni le iniziative di Arte nella Natura sono aumentate e stanno ricevendo attenzione perchè in molti settori sociali c’è maggiore interesse verso il paesaggio e l’ambiente e sul rapporto tra città e campagna, due mondi in cerca di un nuovo equilibrio. Un tema, quello del riequilibrio, rilanciato dalla pandemia da Covid che è poi regredito a causa delle guerre…. Ma resta urgente ed è una fortuna che ci siano ancora persone come Paolo Borzatta che investono e lavorano in campagna con impegno, passione per le innovazioni e la bellezza.

Le opere d’ArteNatura presenti in numero crescente nei paesaggi agricoli del mondo dimostrano che un’arte percepita come prevalentemente metropolitana, aggiunge bellezza alla CAMPAGNA e la rende attrattiva anche per i nuovi operatori in agricoltura necessari al recupero della sua auspicata centralità. E conforta che le iniziative d’arte ambientale fatte da imprenditori ed altri soggetti, avranno un ruolo importante nel sensibilizzare su questi temi e stimolare positive imitazioni dagli operatori più dinamici che operano nella CAMPAGNA, perché la grande bellezza delle opere d’arte genera emozioni positive ed aiuta a sperare.

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