Sommario
La presentazione a Moliterno, Pz, dell’ultimo libro di Celeste Pansardi “L’Antica Lucania: tra paesaggio, radici e spiritualità” è stato un evento concepito per riflettere sull’utilizzo della storia nella progettazione del futuro dei territori.
Il libro è un affascinante viaggio nella storia di luoghi e vicende da prima dell’anno Mille ai nostri giorni con preziose informazioni sull’importanza anche socioeconomica della attività religiosa nelle terre della Lucania. Particolare attenzione è dedicata alle vicende dei monaci Basiliani per il dovere “riparatorio” di ricordarne l’importante ruolo nell’assistenza morale e materiale alle comunità e nella creazione di competenze in agricoltura, in Val d’Agri e dintorni.
Il dovere verso la memoria è stato ritenuto obbligatorio da tutti i membri del panel indicati nella locandina insieme però alla necessità di valutare con lucidità le esperienze passate che hanno ancora rilevanza per un futuro da approcciare spesso con cambiamenti radicali nella mentalità, nei mezzi e nelle competenze.
Particolarmente felice per la riuscita dell’evento è stata la scelta della BiglioMediateca Comunale Giacomo Racioppi, nel Palazzo Valinoti (uno dei più belli di Moliterno), nei cui locali restaurati e confortevoli sono consultabili testi moderni ed antichi (tra i quali i 2.525 del Fondo Racioppi Lovito), oltre alla emeroteca ed alla ricca collezione di materiale audiovisivo.
Istituzioni come questa Biblioteca, al centro della vita sociale di un territorio esposto al rischio di degrado sociale ed ambientale per lo spopolamento, rappresenta uno di quei laboratori di futuro che, a Moliterno come altrove sono la speranza per riabitare l’Italia delle aree interne con azioni rivolte primariamente ai residenti. Perché le strategie di contrasto e di rigenerazione dei paesi in spopolamento devono migliorare innanzitutto la vita di chi ci vive.

1 - Impostazione dell’evento
La presentazione a Moliterno dell’ottavo libro di Celeste Pansardi, “L’Antica Lucania: tra paesaggio, radici e spiritualità” è stata preceduta da altre, tra le quali quella di apertura presso la Camera dei Deputati a Montecitorio e quella alla Fiera Nazionale della Piccola e Media Editoria, alla Nuvola, Roma/EUR. Ci sono state diversità tra le varie presentazioni per le differenti esperienze dei relatori e le diverse priorità conoscitive nei luoghi degli incontri.
Per Moliterno, si è scelto di privilegiare il tema generale della cultura come leva di sviluppo dei territori delle aree interne e, in modo più specifico, dell’uso degli apprendimenti dalla storia (son sempre utili o è meglio scommettere su nuovi paradigmi?).
In una affollatissima sala conferenze della bella e confortevole Biblioteca Comunale, i relatori indicati nella locandina, coordinati in modo discreto ma efficace dalla giornalista Carmen Ielpo hanno fornito sull’argomento utili contributi informativi e riflessioni che verranno qui evocati senza un ordine sequenziale.
L’importanza del collegamento tra passato e futuro e la riflessione sul rapporto tra recupero della memoria storica ed innovazione è stato anche ispirato dal luogo in cui si è svolto l’evento. Un palazzo storico in cui i membri del panel prima dell’avvio dei lavori hanno avuto occasione di vedere i libri della formazione ed i manoscritti delle opere dei moliternesi illustri dell’Ottocento che hanno un ruolo di protagonisti in un secolo di straordinari cambiamenti:
Ferdinando Petruccelli della Gattina (giornalista, scrittore liberale ed anticlericale, patriota e politico italiano. Esule del governo borbonico a seguito dei moti insurrezionali 1848), Giuseppe Parisi (generale, fondatore della Nunziatella, Na), Giacomo Racioppi, storico, politico ed economista italiano. Nel 2011, inserito tra i “Migliori 150 servitori dello Stato”.

2 - L’autrice ed il libro
Celeste Pansardi, originaria di Lauria (Pz), docente di latino e greco, ricercatrice, storica, scrittrice ed animatrice culturale, vive a Roma da vari anni mantenendo un intenso rapporto col territorio lucano le cui problematiche si ritrovano non solo nell’attività letteraria ma orientano il suo impegno di operatrice per la rigenerazione delle aree deboli della Basilicata. Un impegno che assolve come socia storica e vice Presidente della Associazione dei Lucani a Roma e come Presidente dell’associazione Nemus Olim-Palazzo Filizzola, con sedi a Roma e Nemoli (Pz), che nel 2025 celebrerà 18 anni con una serie di eventi in Basilicata.
Il libro L’antica Lucania tra paesaggio, radici e spiritualità, risultato di tre anni di ricerca, è un saggio sulle vicende dell’Antica Lucania di cui riporta le fasi storiche che ne hanno segnato la vita sociale, caratterizzato il paesaggio, l’architettura, l’agricoltura, la tradizione enogastronomica, i riti e miti, le atmosfere.
Di grande rilevanza sono i capitoli sullo sviluppo della spiritualità in Basilicata ed in modo particolare quelli sulla fase del monachesimo in età bizantina, con gli insediamenti dei monaci basiliani nelle grotte o nei cenobi, dove la vita religiosa e lavorativa era più strutturata. Questi capitoli, pubblicati in una fase di crescente attenzione verso il monachesimo (soprattutto occidentale) confermano a studiosi ed istituzioni governative del Meridione la necessità di approfondire le vicende del monachesimo di rito bizantino a cavallo dell’Anno Mille e di farle conoscere con l’uso di tecnologie informatiche ed altri elementi sostitutivi di architetture in rovina.
Quindi, un libro, come affermato dal prof. Giampaolo D’Andrea:…” con tanta Grande Storia che fa riferimento a greci, bizantini, Basiliani, Federico II,…ed è collegata in modo suggestivo a Bellezza, Spiritualità, Paesaggio” . E che sollecita l’attenzione delle persone ma soprattutto delle istituzioni a rivalutare un patrimonio storico e culturale di valore intrinseco e di potenziale rilevanza per la promozione dei territori.
3 - La Bibliomediateca di Moliterno al servizio di cultura e socialità
Nei saluti istituzionali del Comune di Moliterno da parte del Sindaco Antonio Rubino e della Bibliotecaria Rosita Forastiere hanno illustrato la centralità della Biblioteca Comunale Giacomo Racioppi per da divulgazione di conoscenze di ordine generale, della storia del territorio e dei moliternesi illustri, dei programmi di socializzazione della cultura attraverso una vasta gamma di iniziative ed eventi per tutte le età. Svolte in un palazzo storico, al centro della cittadina, reso confortevole da restauri ed aggiornamenti che rendono piacevole il semplice entrarvi e sostate nei bellissimi ambienti.
Si tratta di un’istituzione antichissima, nata nell’ottobre 1885, con la donazione della biblioteca privata dello storiografo Giacomo Racioppi, arricchita poi da altri testi acquistati dalla famiglia Lovito negli anni sessanta, fino a oltre 25.000 volumi, tra testi moderni-fondo vivo e fondo antico. Nel 2004 è stata inaugurata come Bibliomediateca nell’antico Palazzo Valinoti, restaurato con i fondi europei, con spazi consoni e strumenti tecnologici per la multimedialità.
Il palazzo si sviluppa su tre livelli: il seminterrato è utilizzato per mostre, esposizioni e, da novembre a maggio, come Sede dell’Unitre mentre altri due livelli sono adibiti a biblioteca e mediateca.
L’ampio orario di apertura va incontro alle varie esigenze dell’utenza: Lunedì – Venerdì 10:00 – 13:00 e 16:00 – 20:00
L’integrazione e la multimedialità sono testimoniate dalle varie iniziative promosse come:
- Progetto “Nati per leggere”
- Gestione dell’Università delle Tre Età
- Cineforum organizzati in collaborazione con le scuole e l’Università Cattolica di Roma
- Fruizione su prenotazione delle attrezzature multimediali da parte di tutte le associazioni.
Al piano terra, oltre al desk per il prestito e la consultazione, c’è l’emeroteca con 6 quotidiani, una postazione internet, la sala ragazzi, una sala convegni ed una saletta della prima infanzia. Molta
attenzione è rivolta proprio ai più giovani che trovano: libri di narrativa e didattica specifici per ragazzi e, per i più piccoli, ed è stata attrezzata una saletta appositamente dedicata alla prima infanzia che, oltre ad essere corredata da testi cartonati e da materiale ludico, consente anche l’utilizzo di audiovisivi, grazie ad una sala video e di una sala computer.
Al piano superiore, oltre alle due sale per la consultazione multimediale individuale, c’è la sala consultazione per gli studenti delle scuole superiori e per gli universitari e quella dove è conservato il Fondo antico (Racioppi-Lovito 2.525 opere)
La bibliomediateca rappresenta, inoltre, il luogo di programmazione delle varie attività culturali, che vengono promosse sul territorio come l’Agosto Moliternese, le Manifestazioni Natalizie, la Sagra del Canestrato di Moliterno, la Rassegna Internazionale del Folklore, le Rassegne teatrali annuali e le varie pubblicazioni e mostre.
Un appuntamento inusuale è il “Thè letterario”, organizzato alle 17,00 dell’ultimo sabato del mese da ottobre a maggio nel quale i lettori stessi presentano libri che li hanno interessati.
Questo insieme di iniziative rende la Bibliomediateca Comunale un luogo di conoscenza ed il centro della vita sociale di un territorio che cerca di arginare lo spopolamento con questi laboratori di futuro che, a Moliterno come altrove, sono una speranza per riabitare l’Italia delle aree interne con azioni rivolte primariamente ai residenti. Perchè le strategie di contrasto e rigenerazione dei paesi in spopolamento devono migliorare innanzitutto la vita di chi ci vive.
4 - Luoghi e riti del monachesimo basiliano. Azioni a breve termine
Anche l’assessore all’Ambiente e Transizione energetica della Regione Basilicata Laura Mongiello nel suo breve saluto ha dato il suo apprezzato contributo al taglio operativo dell’incontro, ricordato i provvedimenti regionali della Agenda 2030 per coniugare il fascino delle tradizioni con l’innovazione, per uno sviluppo economico, turistico e ambientale sostenibile, che rispetti la sacralità dei nostri luoghi. Provvedimenti che prevedono attenzioni verso i luoghi della memoria storica evocate dal libro di Celeste Pansardi ed alle necessità di valorizzazione del territorio perseguite dalla Giunta regionale e dal suo assessorato in particolare.
Oltre alle auspicabili azioni di più ampio respiro, Filippo Martino, già dirigente in aziende di livello mondiale, studioso di management ed ora di rigenerazione dei borghi, nel suo intervento si è soffermato sul concetto dell’apprendimento dalla storia e sulla opportunità di puntare su azioni fattibili a breve termine nelle strategie di sviluppo dei territori.
In entrambi i temi, occorre una saggia e lucida capacità di progettazione strategica, evitando stereotipi sulla rilevanza delle radici, perché non sempre le cose del passato sono utili nel futuro. Dipende! Anzi, in qualche caso occorre “disimparare” dalla storia.
Sul secondo punto e con riferimento allo specifico caso del monachesimo di origine bizantina di cui la Basilicata è quella con le tracce più rilevanti, occorre rendersi conto che non potendo competere con la magnificenza delle grandi abbazie di rito latino (alcune delle quali mai così floride come oggi: Altotting, Citeaux, Ettal, Praglia, Orval, Sankt Octilien; San Gallen; ecc. ecc.) invece di puntare a costosi restauri di manufatti in rovina da quasi un millennio conviene puntare sulle ricostruzioni rese possibili da tecnologie informatiche, murali, luci, suoni, riti, che possono dare il senso delle cose distrutte dal tempo. In particolare valorizzare ciò che c’è, impegnarsi per farlo conoscere, potenziarlo gradualmente.
5 - Qualcosa c’è già… da usare meglio!
In materia, nel corso della presentazione ci sono state solo un paio di citazioni ma nella successiva fase conviviale se n’è parlato più a lungo con il Sindaco di Moliterno Antonio Rubino, il Sindaco di
Sant’Arcangelo Salvatore La Grotta, l’ex sindaco di Missanello ed attuale consigliere provinciale Filippo Sinisgalli, l’ex sindaco di Armento Franco Curto, già presidente GAL Akiris, tutti protagonisti di iniziative che andrebbero conosciute meglio.
Tra le altre:
- il recupero di strutture in rovina: abbazia di Sant’Angelo al Monte Raparo insediamento monastico del X secolo, fondato da monaci basiliani, facenti capo a San Vitale di Castronovo di Sicilia, vissuto ad Armento, Pz.; Chiesa di Sant’Antonio nella fiumara di Armento, parte del monastero basiliano sorto nel luogo della battaglia contro i saraceni, condotta e vinta da San Vitale
- pubblicazioni rigorose, pratiche e graficamente molto belle che andrebbero divulgate e fruite meglio. Perché esse segnalano già oggi a viaggiatori riflessivi documenti, luoghi, oggetti d’arte e di fede visibili dall’esterno ma sempre più spesso anche dall’interno
- impianti video in restauro (come le già bellissime video installazioni nel convento di Orsoleo a San’Arcangelo, Pz), o di nuova progettazione che, assenza della fisicità di strutture conventuali possono rendere l’idea della vita monastica e della realtà dei luoghi
- immagini di murali e mostre d’arte come quelle di Armento dedicate a San Luca e San Vitale
- progetto di alcuni parroci e della cittadina di Latronico (Pz) Victorya Petrova per il ripristino in alcune occasioni del rito bizantino, dove la parola ed i canti faranno rivivere le emozioni di una suggestiva spiritualità.
Alcune di queste e varie altre iniziative, hanno il merito di esistere o di non richiedere tempi lunghi per essere spendibili subito in azioni promozionali. E cominciare a produrre qualche risultato. Senza farsi grandi illusioni, perché nessuna singola operazione è risolutiva ma proprio per questo bisogna valorizzare ogni possibile contributo. E farlo in fretta!