Sommario
I murali abbelliscono gli edifici in un numero crescente di città e paesi e, insieme ad altre forme d’arte all’aperto, creano dei musei en plain air”.
In Italia, il 2025 è un anno importante per i murali: si celebra il 30° anniversario del Mau, 1°museo diffuso di street art a Torino. A Roma, dove è disponibile una mappa delle 400 opere di street art nelle 150 strade di 30 quartieri metropolitani (“il 25° museo civico e il nono gratuito” della Capitale), un’intera giornata del 4° Festival delle Periferie, è stata dedicata a Città e i Segni: Fregi e Sfregi per fare il punto sulle sperimentazioni artistiche, analizzando le implicazioni di un fenomeno che ridefinisce il paesaggio urbano.
I murali non sono più segni e sfregi fatti da pittori clandestini (i graffitari) ma opere firmate da artisti incaricati da istituzioni che le includono tra le iniziative di “rigenerazione socio-economica” di quartieri metropolitani e di piccoli paesi. Finalità presenti a Stigliano, MT nel progetto nato nel 2014 per impulso dei giovani creativi di AppARTEngo e avviato operativamente nel 2017 dopo la convinta adozione da parte del Comune che lo ha inserito nelle strategie di rinnovamento della comunità. Con investimenti nell’estetica urbana, nei servizi al cittadino e dell’accoglienza; nel sostegno all’attività agroalimentare tradizionale e, soprattutto, al nuovo modo di vivere la CAMPAGNA e nella valorizzazione dei prodotti della Nuova Agricoltura.
1 - Stigliano tra passato, presente e futuro
Stigliano, in provincia di Matera è uno dei comuni più estesi del Parco dei Calanchi. Paesaggio naturale che condivide con Aliano, Craco, ed altri paesi visibili dai suoi 909 mt. di altitudine insieme al mare del Golfo di Taranto, alle colline del Parco Regionale Gallipoli-Cognato e le Piccole Dolomiti Lucane. Luoghi con paesaggi diversi, a meno di un’ora di macchina, in cui immergersi nella storia, nell’arte, nella natura e in esperienze adrenaliniche come il volo dell’angelo.
Dalle terrazze ai piedi dei ruderi del “castello”, si scorgono anche le masserie fortificate, i molteplici palazzi nobiliari di Stigliano, il borgo antico denominato “la Chiazza”, gli altri quartieri più recenti e il Parco della Mandarra: un luogo dove l’arte della scultura si fonde in modo originale con la natura.
In primavera, il verde nasconde alla vista i terreni interessati da frane, una piaga comune a molti paesi lucani ed a Stigliano in particolare, dove ce ne sono state parecchie: dai grandi episodi tra il 1870 e 1880, fino al 2016 quando è collassato il Centro Sociale. Eventi di cui restano segni evidenti lungo il percorso storico-artistico “Tra chiese e Palazzi”, dove le ferite delle frane si aggiungono a quelle dell’abbandono, evocato dalle grandi fotografie che riportano immagini della vita che animava gli spazi dentro e fuori le porte chiuse. Eventi che, tuttavia, sembrano ignorati dalla nuova edilizia abitativa con i suoi edifici di 3/4 piani.
Il paese ha ora 3.435 abitanti, mille in meno rispetto a 10 anni fa e quasi un terzo di quelli degli anni del dopoguerra. Numeri che indicano lo spopolamento anche se con un andamento meno rapido che altrove, grazie alla resilienza degli stiglianesi ed al dinamismo nell’attività agricola ed artigianale.
Infatti, anche dopo la chiusura dello storico Pastificio Sarubbi che ha impiegato fino a 140 addetti, ci sono ancora imprese come Fattincasa che producono la Pasta di Stigliano, naturale e biologica, fatta solo con grano lucano.
Dai prodotti della nuova agricoltura lucana, deriva invece il marchio del Pistaccio di Stigliano, una coltivazione estranea al territorio realizzata dal 1992 importando piante dalla Grecia che in poco tempo (e in sinergia con le colture nel confinante San Mauro Forte), è diventata una delle più grandi d’Italia.
Come nel caso del celeberrimo Pistacchio di Bronte, il prodotto è commercializzato non solo sotto forma di frutto, ma anche di pesto, farina, crema o pasta di pistacchio. Un caso di nuova agricoltura che meriterebbe d’essere più conosciuto! Perchè nel mercato in espansione del pistacchio hanno investito molti paesi stranieri, tra i quali la Turchia che ambisce ad avervi una posizione dominante (come nelle nocciole), testimoniata dalla grande promozione televisiva dei Pistacchi della Cappadocia.
Altre attività economiche a Stigliano sono svolte da imprese di costruzioni e di servizi della ristorazione e dell’accoglienza, attività artigianali per la lavorazione della cartapesta, del legno, dei metalli e della pietra.
Tra i servizi, ha un posto rilevante la gastronomia basata su prodotti del territorio, realizzati con ricette della tradizione da gustare in ristoranti e pasticcerie, da parte della clientela locale e da visitatori che potrebbero essere molti di più.
Di buon livello anche i servizi dell’accoglienza in B&B, Agriturismo ed ottime strutture alberghiere come l’Hotel Ristorante Mariano (nella foto, con murale) e l’Hotel Antico Pastificio Sarubbi, un 4 stelle nato dal magnifico recupero dell’omonimo opificio degli anni cinquanta.
Il turismo è sicuramente una attività ambita, al cui sviluppo potranno contribuire la qualità delle attuali strutture della ristorazione e dell’accoglienza, insieme al restauro dei beni artistici, alla rivitalizzazione di riti della tradizione, tra i quali, quelli del carnevale e, soprattutto, le nuove opere di arte pubblica (murali, sculture, ecc.) che abbelliscono case, strade e parchi e creano una cultura del bello che influenza positivamente anche i riti della tradizione (Carnevale ed altro).
2 - Patrimonio di bellezza: Arte antica e Arte Contemporanea
2.1 - Arte antica
Ne sono una testimonianza i palazzi nobiliari del centro storico e soprattutto le due chiese più importanti che hanno in comune la scenografica bellezza delle facciate. Da sole valgono il viaggio!
La Chiesa madre dedicata a Santa Maria Assunta, con la facciata in stile barocco, conserva numerose opere d’arte tra le quali spicca un grande polittico del XVI secolo attribuito a Simone da Firenze, con una solenne statua della Madonna e da 14 dipinti con santi, angeli e Dio Padre disposti su due ordini. E una struttura alta 6 metri e larga 5 metri e mezzo, che rendono il Polittico di Stigliano, l’opera più grande e ricca di decorazioni nella regione Basilicata (maggiore di quello di Cima da Conegliano, a Miglionico!) oltre che uno dei più importanti capolavori del rinascimento lucano. Dopo il recente restauro, gli esperti hanno attribuito la realizzazione dell’intera opera a Simone da Firenze (autore anche del bel Polittico di Senise, Pz).
Nella chiesa, oltre alla splendida volta in legno dorato, al coro ligneo intagliato, vi sono molte statue che meriterebbero una sistemazione migliore. Tra esse, emergono per valore e bellezza quella della Vergine Assunta, di scuola veneta, donata alla chiesa nel 1522 e, soprattutto il gruppo scultoreo in legno di con la Vergine e bambino esposto nelle mostre “Maternità divine” a Firenze (2017-2018) e “Rinascimento visto dal Sud”, a Matera 2019.
La Chiesa del convento di Sant’Antonio, eretta nel XV secolo ha una splendida facciata in bugnato che, oltre alla scalinata ed all’imponente campanile con cupola a cipolla, conserva un’importante crocifisso che secondo la tradizione avrebbe salvato gli stiglianesi dalla peste del 1656.
Di grande interesse per la memoria storica di Stigliano sono: Il Museo Demo Antropologico dedicato agli antichi mestieri (cartapestai, scarpellini, campanari); La Casa Contadina; l’Angolo della Memoria, in cui, in un frantoio con macina del ‘500, si conservano attrezzi agricoli usati fino al XX secolo.
2.2 - Arte pubblica. Murali e non solo...
Dal 2017 Stigliano ospita il festival di arte pubblica “Appartengo“. L’evento nato per promuovere il territorio attraverso l’arte urbana. E’un progetto ideato e diretto da Pietro Micucci, realizzato con un team di giovani che hanno puntato sulla creatività per dare nuova energia a Stigliano, un paese che come migliaia di altri borghi italiani ed europei rischia la marginalizzazione per lo spopolamento. Per queste finalità è nata AppARTEngo – Festival internazionale di Arte pubblica, una rassegna annuale di street art che: sta regalando nuovi segni a mura ingrigite ed a quelle anonime della edilizia più recente; permette agli artisti emergenti di farsi conoscere e svolgere attività culturale nei periodi trascorsi in paese per realizzare le loro opere; aggiunge attrattività e speranze di futuro per Stigliano.
Nel corso degli anni sono state realizzate circa cento pitture murali e sculture in multimateriali (legno, pietra, ferro-cemento, ceramica) che hanno migliorato la qualità estetica urbana e stanno caratterizzando Stigliando come “paese dell’Arte Pubblica”.
Questi investimenti in arte urbana hanno luogo in un numero crescente di paesi che li considerano un punto importante delle strategie di rigenerazione socioeconomica.
Di alcuni di essi abbiamo già parlato: Dozza; Arte Pollino/Latronico e Torgiano; Jevnaker; Peccioli; Sant’Angelo le Fratte. Di altri scriveremo presto, iniziando da Aielli, Aq, i cui murali nel 2024 hanno avuto più di 100.000 visitatori.
Non tutti i paesi con opere d’arte en plain air hanno un aumento di visitatori! Perché l’afflusso dipende da moli fattori: distanza dalle grandi città, facilità di accesso, presenza di altre attrattive culturali nel paese ed in quelli vicini, attrattive paesaggistiche ed enogastronomiche, notorietà degli artisti; bellezza estetica delle opere e chiarezza del messaggio che esse vogliono trasmettere.
Sembrano essere più comprese ed apprezzate opere realizzate secondo un piano artistico organico coerente con le strategie di sviluppo comunicate con chiarezza e promosse in modo efficace.
Nel caso di Stigliano, le finalità emergono con chiarezza dalle dichiarazioni del Sindaco Francesco Micucci, rilasciate in vari momenti istituzionali. Come questa fatta in avvio dell’ultima edizione del festival: “….Siamo entusiasti di ospitare la nuova edizione del festival AppARTEngo che non solo porta arte di qualità…. ma promuove anche una “risignificazione” di spazi abbandonati, alimenta nuova linfa culturale e sociale ed è un’opportunità per valorizzare la n/s storia e le n/s tradizioni attraverso il dialogo tra artisti e residenti”
“AppARTEngo”…, è un impegno a ri-costruire un’identità culturale, che nasce dall’incontro tra tradizione e innovazione e genera un senso di appartenenza attraverso la bellezza e la condivisione. La partecipazione diretta e il dialogo tra tutti gli attori coinvolti – dagli abitanti agli artisti, dalle associazioni, alle imprese, alle istituzioni – sono alla base di questo progetto che vuol favorire lo sviluppo sociale del territorio, promuovendo inclusione e sostenibilità….
L’incontro tra artisti e comunità non è solo un momento di scambio ma un’occasione per costruire un futuro comune, dove l’arte diventa una….narrazione condivisa…, passo fondamentale per il rilancio culturale dei territori,…”
Da queste frasi, si evince che la finalità delle opere all’aria aperta è la valorizzazione di storie e tradizioni locali, con una scelta degli episodi affidata al dialogo tra artisti e cittadinanza. Una scelta ricorrente ma diversa da altri casi di arte all’aria aperta in cui i temi sono definiti dalla committenza.
In ogni caso, comunque, le opere dell’arte pubblica hanno il dovere di essere comprensibili e, anche per questo, cittadini e visitatori dovrebbero avere una mappa semplice da leggere, con testi e titoli nella lingua nazionale. Evitando parole in inglese, spagnolo o, addirittura, con caratteri cirillici! Perché i titoli (e i temi), dovrebbero essere comprensibili a tutti e non essere decifrabili solo da una comunità di esperti. La chiarezza dei messaggi, oltre che doverosa nei comuni che di definiscono “paesi dell’Arte Pubblica”, è anche assai utile per trasformare i cittadini in ambasciatori della nuova bellezza. Sono essi che, con le relazioni parentali ed amicali possono creare attenzione intorno alle nuove iniziative di arte all’aria aperta e divulgarne la attrattività anche via web, neutralizzando indifferenza e pregiudizi, ricorrenti nei rapporti tra comuni. Malgrado le ricorrenti dichiarazioni di intenzioni del “fare rete”.
3 - Nota conclusiva: “Far bene e Farlo sapere”
A Stigliano come altrove, è molto complicato definire strategie di rinascita efficaci. E la complessità non è solo quella della definizione strategica ma soprattutto quella di fare le operazioni attuative con velocità ed efficacia. E dopo aver fatto bene le cose da fare…,bisogna farle sapere .
Vale anche per i progetti di street art, una novità della vita urbana molto positiva che ha ridotto gli interventi non autorizzati e assegnato agli artisti un ruolo centrale nel rinnovamento non solo estetico di comunità grandi e piccole. Ma le loro opere non sono sempre di immediata semplicità comunicativa. E, come anche per l’arte classica, sono importanti gli aiuti interpretativi. Le opere di street art sono, quindi un investimento da:
- far a capire a cittadini e visitatori. I temi non sono sempre di facile comprensione e, in generale, ci vuole tempo per assimilare l’estetica dell’arte contemporanea che ha linguaggi e forme narrative diverse dai canoni codificati dell’arte antica.
Oltre al tempo, occorrono supporti esplicativi anche scritti, specie se non c’è un info point. Documenti semplici ed a basso costo, consultabili anche da chi non usa il web, potrebbero essere resi disponibili in punti chiave della comunità.
Sembrano funzionare bene, in vari casi di successo, mappe con la chiara indicazione delle installazioni, le iconcine delle singole opere, con nome dell’autore e titoli in italiano (anche per il dialetto…). Assai efficace è risultato il pagamento dell’importo di 2€, che evita lo spreco di carta e consente la accolta di dati sulle presenze; - da promuovere con continuità ed efficacia. Non bastano la partecipazione ai convegni e le interviste degli addetti ai lavori, ma è necessario il coinvolgimento dei cittadini e la loro mobilitazione come ambasciatori della nuova bellezza verso visitatori ed amici nei paesi confinanti, che spesso fanno finta di non sapere!
Naturalmente, ci sono mezzi più costosi e sofisticati per attrarre l’attenzione (inclusione nelle liste di eccellenza; trasmissioni tv di successo; una bella tappa del Giro d’Italia, un cittadino diventato celebre che si spenda come testimonial;…). Ma, in assenza di circostanze fortunate, e nella consapevolezza che TUTTI i 5.500 comuni sotto i 5.000 sono alla ricerca di maggiore visibilità, va fatto l’impossibile per far conoscere le positività. Pur consapevoli che le persone assorbite dal fare spesso trascurano l’imperativo che ossessiona i professionisti della comunicazione: far bene e farlo sapere!