Azay-le-Rideau

I borghi degli altri

Azay-le-Rideau è comune francese di 3.555 abitanti situato nel dipartimento dell’Indre e Loire nella parte centrale della Valle della Loira.

Vi sorge il Castello di Azay-le-Rideau, facente parte del complesso dell’associazione di 80 castelli più importanti, parte dei 300 castelli e giardini della cosiddetta “valle dei re”, tra i siti Unesco più visitati al mondo.

I visitatori si concentrano nei siti di maggiore bellezza architettonica e naturale: Amboise (Leonardo Da Vinci vi ha trascorso gli ultimi 11 anni di vita), Blois, Chambord, Cheverny, Chenonceau, ecc… E da pochi anni si è aggiunto nella categoria dell’eccellenza anche il castello che si trova nel borgo di Azay-le-Rideau.

I castelli, alcuni pubblici e molti altri privati, sono uniti in un consorzio che promuove l’associazione in vari modi e tra questi il sito www.chateaux-de-la-loire.fr che segnala e promuove anche altri tesori e opportunità nella Valle: giardini artistici, 350 cantine, gite in battello, giri con aerostato, piste ciclabili, eventi (aste, convegni, spettacoli), parchi a tema, ecc…

Anche siti noti e frequentati prima della designazione UNESCO avvertono la necessità di essere in rete con altri per la promozione dell’intero comprensorio al fine di mantenerlo come destinazione privilegiata; poi, però, ognuno compete per avere più visitatori, attraverso soluzioni innovative, come il castello di Azay-le-Rideau.

Edificato su un isolotto del fiume Indre affluente della Loira, il castello è un capolavoro dell’architettura del XVI° secolo edificato al tempo del regno di Francesco I, periodo di nascita di molti dei castelli della Valle. Il parco che lo circonda e che affascinò anche Honoré de Balzac, venne sistemato nelle forme attuali nel XIX secolo.

Acquistato dallo stato francese nel 1907, il castello ha “vivacchiato” combattendo contro il tempo e il degrado con manutenzioni precarie, fino a quella decisiva terminata nel 2015.

Dopo questo intervento il castello è ritornato a splendere sia all’esterno che all’interno dove sono stati completamente allestiti secondo lo stile lussuoso del XIX secolo gli ambienti del pianoterra; restaurati arazzi, dipinti e arredi di epoca rinascimentale francese al piano nobile e bonificato il sottotetto in modo così efficace che è una delle fasi più spettacolari della visita.

La cifra di presentazione degli storici castelli non è solo visione della bellezza strutturale ma la creazione di situazioni ed atmosfere che determinano stupore!

Nel castello di Azay-le-Rideau, oltre al magnifico restauro filologico degli arredi del XIX secolo del piano terra, si è colti di sorpresa e dallo stupore osservando i movimenti di vari automi del 1700, nelle sale del piano nobile. Macchine che animano scrigni, suppellettili da tavolo, manichini che fanno evoluzioni, uccelli che cinguettano, ecc… gioielli della meccanica che dovevano stupire gli ospiti e che ancora oggi sorprendono il visitatore dando l’impressione di una vita che continua.

L’attenzione per arredi (spesso non originali ma rigorosamente ispirati all’epoca rievocata), la presenza di macchine per stupire, la pulizia di mobili, stoffe, quadri e la presenza di fiori freschi danno l’impressione di luoghi abitati. In materia, ogni castello ha una sua strategia e scelte operative con le quali competete con altri.

Naturalmente, il paesino si identifica e vive in funzione del castello, gode della presenza del verde, delle acque del fiume Indre e dei sistemi di chiuse che lo regolano per mantenere il livello del lago artificiale intorno al castello.

Ma ad Azay-le-Rideau vi sono anche attività agricole di pregio come formaggi e vini che sono un importante prodotto della Val de Loire, con varie D.O.C.   inclusa   quella   autoctona Touraine Azay-le-Rideau.

Il borgo ha una storia antecedente al castello di cui ci sono testimonianze architettoniche nella chiesa parrocchiale di Saint-Symphorien con parti costruite nell’anno 1030.

Oltre a questi edifici, la parte più bella del borgo è il suo assetto lungo le rive del fiume Indre, con piccole case assai dignitose, dai colori tenui. Con slarghi e piazzette di grande suggestione che rendono gradevole e rilassante passeggiare nel borgo dopo la chiusura del castello e la partenza dei turisti giornalieri.

La comunità ritrova la sua dimensione con strade poco frequentate, la luce del tardo pomeriggio che dona suggestione al paesaggio urbano, i bei ristoranti senza frastuono…

Una dimensione ideale per il turista che desidera chiudere bene la giornata.

Questa vita del borgo, calma, naturale e non artificiale riflette caratteri e abitudini di una cittadinanza operosa, non totalmente dipendente dal turismo.

Probabilmente, la municipalità asseconda e sostiene questa connotazione operosa con iniziative che ne valorizzano e potenziano l’attrattività per il “turismo riflessivo”, il più ambito per il suo valore economico.

Oltre al Castello maggiore ed al più piccolo Château de l’Islette (abitato da Rodin), per chi avesse del tempo ci sono due strutture espositive importanti: Musée Maurice Dufresne (6 ettari di parco con attrezzature agricole e altre macchine del ‘900, inclusi aerei ed un carro armato); Les Halles, sala di esposizione comunale per mostre, incontri, proprio nel centro del borgo). Più altre attrazioni come le Cave des Goupillieres, piste ciclabili, ecc.

Articolata e ordinata è la parte commerciale del piccolo centro storico, con bei negozi, senza paccottiglia turistica (come in alcuni luoghi della Loira più famosi), strade e piazzette con macchine tenute ai margini, in parcheggi capienti.

Rilevante la presenza di ristoranti con una diversificazione di stili, di menù e prezzi, frequentati prevalentemente da persone della Touraine (l’area che fa riferimento alla città di Tour). Un’utenza ideale per turisti che non amano l’affollamento dei luoghi ipernoti e si sentono più garantiti da una cucina per i locali. I ristoranti hanno menù molto “francesi” e specifici della Touraine, altri indicatori di una clientela prevalentemente locale.

Comunque, da alcuni segni come la buona conoscenza e pronuncia dell’inglese (che in Francia non è così frequente) sembra di cogliere una crescita di turisti stranieri. Ben accolti.

Le municipalità che hanno una visione di lungo termine cercano di migliorare continuamente il sistema di accoglienza intorno ai gioielli d’arte, consapevoli delle crescenti aspettative dei “viaggiatori”.

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