Borghi alpini e rurali per la prima volta una CAPITALE EUROPEA DELLA CULTURA

Sommario

Ogni anno, l’iniziativa Capitale Europea della Cultura celebra il n/s ricco patrimonio culturale mettendo in luce la storia, l’eredità artistica e la vita culturale di città e regioni europee. Nel 2024, il titolo è andato a tre delle località più piccole nella storia dell’iniziativa: Bad Ischl e 22 comuni del Salzkammergut, in Austria; Bodø in Norvegia e Tartu in Estonia. 

Il progetto austriaco è MOLTO interessante non solo per i contenuti (ottimi come quelli di Bodø e Tartu) ma perché redatto dai 23 comuni della regione del sale, il SALZKAMMERGUT, legati dal patrimonio storico-produttivo (il “kammergut” era la proprietà di un sovrano del XV secolo) ma ora collocate in ben tre regioni con forte autonomia! Una storia comune riconosciuta anche dall’UNESCO che nel 1997 aveva designato patrimonio dell’Umanità il Paesaggio culturale di Hallstatt-Dachstein e del Salzkammergut.

Questi borghi e cittadine con bei paesaggi, grandi opere artistiche mantenute in eccellente stato di conservazione e di agevole fruizione, riti e tradizioni preservate con orgoglio, …si sono candidate a Capitale europea della Cultura non tanto per aumentare le presenze turistiche (in alcuni casi eccessiva, come ad Hallstatt, caso emblematico di overtourism) ma per accreditarsi come territorio interessato all’arte contemporanea ed all’utilizzo sostenibile di natura e paesaggio. Programma ambizioso e di non semplice attuazione per comunità piccole desiderose di rimarcare la propria identità rispetto a località più blasonate (Linz, Salisburgo) e preoccupate di non sfigurare rispetto alla precedente esperienza austriaca di Linz Capitale della Cultura Europea nel 2009. Di grande successo!

Siamo andati nel Salzkammergut, parlato con operatori, viste alcune mostre ed eventi per farsi un’idea delle differenze rispetto ad esperienze viste (Matera 2019; Aarhus 2017; Linz 2009. Le ultime due caratterizzate dalla realizzazione di magnifiche strutture permanenti). L’evento si concluderà il 31/12 e non ci sono ancora consuntivi ufficiali ma un elemento certo di successo è stata la destagionalizzazione e cioè la distribuzione delle presenze su più mesi.

1 - IL SALZKAMMERGUT. Un luogo di straordinarie eccellenze

Il Salzkammergut, sito UNESCO, non è un’entità amministrativa ma un insieme di comuni legati da un patrimonio storico-produttivo millenario con un ruolo preminente in una delle fasi storiche dell’umanità (l’epoca dell’Età del Ferro definita Periodo della Cultura di Hallstatt, 850-500 a.C.). Da sempre e in particolare dal periodo dei romani, IV secolo a.C., la regione è nota per l’estrazione del sale e anche se dopo la caduta dell’Impero subì invasioni a più riprese, proprio grazie al sale rinacque attorno al 1000 d.C. Per la rilevanza tuttora strategica del sale, la bellezza dei luoghi e la vicinanza a città di grande storia come Linz e Salisburgo, nell’area hanno vissuto creatori e sponsor di beni architettonici ed opere d’arte.

L’offerta turistica nel Salzkammergut, territorio caratterizzato da montagne colline, pianori inframmezzarti da 75 laghi grandi e piccoli, è attrattiva per visitatori d’ogni età: per chi  desidera quiete e relax in impianti termali/piscine riscaldate attive tutto l’anno; luoghi d’arte e cultura  e chi preferisce invece  luoghi per la pratica di attività all’aria aperta (dalle passeggiate al parapendio), la pratica di sport acquatici e  lo sci agevolata da impianti di risalita, spesso attivi tutto l’anno per consentire la osservazione dall’alto dei paesaggi naturali.  Al riguardo va segnalato che in Austria l’osservazione della natura e di fenomeni naturali è facilitato da aree attrezzate e da apposite strutture, in qualche caso spettacolari come i 5Fingers di Hallstatt, la spirale di 39 mt. del Grünberg, a Gmunden, il parco naturale Attersee-Traunse e il suo Dark Sky Park dove l’oscurità del cielo consente di vedere la Via Lattea ad occhio nudo.

In aggiunta alle bellezze naturali, il Salz kammergut è da sempre un territorio di arte e di cultura dell’accoglienza che ha ospitato nelle sue cittadine grandi artisti: i compositori Brahms, Bruckner (nato nella vicina Linz che ne ha celebrato il 2°centenario della nascita), Lehàr, Mahler, Mozart, il pittore Klimt ed altri. In questo 2024, l’esecuzione di loro composizioni e le mostre temporanee di grandi artisti, aggiunte alle opere d’arte visibili in castelli, chiese, musei, ecc. hanno reso speciale il soggiorno dei molti visitatori in questa Capitale europea della cultura europea diffusa in 23 comuni.

2 - Slogan del progetto: La cultura è il nuovo sale!

In questo contesto di bellezze artistiche, naturali e paesaggistiche, si sono svolte le centinaia di manifestazioni dei comuni del sale attuando un programma articolato in quattro tematiche principali per far conoscere l’antica storia di estrazione del prodotto, le tradizioni e la cultura del territorio ma anche per indicare le linee d’azione per valorizzare il Salzkammergut salvaguardando la straordinaria bellezza della natura e del paesaggio:

  • Potere e tradizione: comprendere come e da quali strutture di potere si sono sviluppate le tradizioni, per plasmare il futuro in modo responsabile;
  • Cultura nel flusso: cultura e identità culturale non stanno mai ferme; riconoscere la diversità come una forza per imparare gli uni dagli altri è importante per continuare a evolversi;
  • Condividere il Salzkammergut: arte del viaggio. Organizzarsi per gestire al meglio i flussi turistici preservando il paesaggio e l’attrattività delle tradizioni dell’accoglienza in ottica…
  • Globalokal. Progettare novità per un’offerta attraente rivolta a vecchi e nuovi visitatori e sostenibile per il futuro di tutte le generazioni. Tra le iniziative, Wirtshauslabor-Strategie per far rivivere la cultura della locanda, che ha riunito a Bad Ischl chef d’Europa e del mondo, rappresentanti dell’arte, della cultura, produttori regionali e, soprattutto, giovani ancora in formazione per rivitalizzare la cultura della locanda, mettendo in discussione anche processi e schemi d’azione consolidati.

Le 4 tematiche (salvo la prima, una riflessione storico culturale fatta con spirito di verità) non sono delle semplici intenzioni ma il fondamento di politiche amministrative e comportamenti sociali già in atto, finalizzati a migliorare la quotidianità dei residenti ed accrescere la già ottima reputazione dell’accoglienza dei visitatori. Evitando fenomeni di massificazione che potrebbero allontanare i turisti in cerca di quiete (quelli con maggiori capacità di spesa!). E si trova proprio nel Salzkammergut uno degli emblemi mondiali dell’overtourism, il paese di Hallstatt (750 abitanti e 700.000 visitatori all’anno!), splendida località replicata in Cina, paese dal quale (oltre a Giappone, India, Medio Oriente, ecc.) provengono i turisti che non affollano i musei ma le attrazioni più costose: funivie, funicolari, osservatori panoramici, ecc.

Per motivi di tempo, tra le 23 località del Salzkammergut 2024 ne abbiamo visitato alcune: Bad Ischl, Hallstatt, Monsdee, St. Gilgen, St. Wolfgang, che hanno in comune con le altre la storia millennaria dell’estrazione del sale, natura e paesaggi, laghi, architetture ed opere d’arte, oltre

alla tradizione di eccellenza nell’accoglienza turistica. Di alcuni di essi parleremo in dettaglio in altri servizi. Qui di seguito, invece, ci occuperemo di Bad Ischl.

3 - BAD ISCHL. Cittadina "capofila"

Bad Ischl, con i suoi 23.000 abitanti è stata la cittadina capofila dei comuni che hanno formato la Capitale della Cultura Europea 2024. Collocata al centro del Salzkammergut, è una piacevole e romantica stazione termale sul fiume Traun, fra i laghi Attersee e Traunsee, i più grandi dell’Austria.

In passato è stata insediamento preistorico e poi romano a partire dal IV secolo a.C.  Dopo la caduta dell’Impero fu invasa a più riprese ma rinacque attorno al 1000 grazie al commercio del sale. Dei secoli successivi resta poco: le rovine del castello medievale di Wildenstein abbandonato dopo un rovinoso incendio nel 1715 e la cattedrale di San Nicola, ricostruita nel 1770 su una precedente chiesa quattrocentesca.

La Bad Ischl di oggi caratterizzata dal rinnovamento avviato nell’Ottocento, quando divenne un’affermata località di villeggiatura che raggiunse il massimo splendore fra il 1849 e il 1914, periodo della residenza estiva degli Asburgo.

Francesco Giuseppe e sua moglie, l’imperatrice Elisabetta d’Austria (meglio conosciuta come Sissi) trascorrevano le loro estati nella Kaiservilla tra bagni salini e battute di caccia, insieme ai membri della corte e dell’élite culturale austro-ungarica che abitavano ville ed edifici belle epoque. Soggiornarono più volte a Bad Ischl Johannes Brahms, Franz Lehár (a lui è dedicato un festival dell’operetta), Johann Strauss e Gustav Klimt.

Appartengono a questo periodo vari edifici pubblici (palazzo delle Poste, il Lehartheater e il Kongress & Theaterhaus), insieme ai molti palazzi privati dalle piacevoli facciate che ricordano l’opulenza della monarchia austro-ungarica. Tra gli edifici che abbelliscono il Lungofiume (l’Esplanade) e la strada principale del centro storico ottocentesco vi sono raffinati negozi che conservano ancora le insegne e l’arredo dell’età imperiale, come Bittner, la famiglia di cappellai che da generazioni fanno cappelli di feltro uomo-donna nelle fogge tradizionali; Kur Apotheke, la farmacia dell’Impertore; il Caffè pasticceria Zauner, che occupa un intero edificio del corso, con l’enorme bancone-esposizione delle specialità della casa (tra le quali il tronchetto al cioccolato) ed il ritratto di Sissi che troneggia nella sala da tè; ecc.  Nei pressi di questi edifici, sono alcuni dei luoghi focali dell’anno culturale europeo 2024: il centro d’informazione, esposizione ed incontri e l’ex birrificio Sudhaus, sede espositiva della mostra più grande. Non troppo distanti sono la Kaiservilla, le scuderie imperiali ed il parco con le opere di Ai Weiwei.

 Tra le cose più rilevanti da vedere:   

  • nell’ex birrificio Sudhaus, la mostra collettiva dal titolo Kunst mit Salz & Wasser (arte con sale e acqua) sull’identità e la memoria del territorio che ruota attorno all’estrazione del sale, impossibile senza l’acqua. Elementi importanti anche per la vita sulla terra, come ricordano le installazioni della mostra collettiva di artisti internazionali, ognuno dei quali ha interpretato a suo modo l’economia del sale e dell’acqua, ampliandola alla questione dell’eccessivo sfruttamento ambientale, della produzione di energia, ma anche come fattori di una memoria industriale e culturale da preservare. L’esposizione, resa più suggestiva dalla cornice industriale dell’ex birrificio, è composta da oggetti, foto, video ed installazioni che mostrano anche la fondamentale importanza del legno nell’estrazione del sale, presente in abbondanza nel Salzkammergut. Tra le installazioni, più belle, l’iconica Labyrinth del giapponese Motoi Yamamoto realizzata con 6 tonnellate di sale.
  • la mostra di Ai WeiweiTranscending Border, è un viaggio nel tempo, fra arte, archeologia e architettura, con stupende opere che sono sparse nei giardini del Kaiserpark e nella palazzina dell’ex scuderie imperiali. Sono opere di grande bellezza che sorprendono anche chi ha visto altre mostre di Weiwei (es.Palazzo Strozzi, a Firenze) novità di temi, forme e materiali.

Fra i punti di forza, la monumentale installazione Zodiac Heads, costituita dalle teste in bronzo dei 12 animali che danno il nome agli anni nel ciclo dell’oroscopo cinese, ispirata alle sculture zoomorfe che un tempo si trovavano di fronte al Palazzo d’Estate a Pechino, distrutte durante la 1^guerra dell’oppio fra il 1839 e il 1842. Una scelta non solo estetica ma simbolica, poiché Weiwei le colloca davanti ad un’altra residenza imperiale, dove il 28 luglio 1914 Francesco Giuseppe firmò la dichiarazione di guerra alla Serbia, avvio della I Guerra Mondiale.

Altri suoi lavori dialogano con strutture presenti nel Kaiserpark: talvolta in modo più evidente come la riproduzione in legno di una dimora della dinastia Qing (1644-1911 d.C.) che si confronta con lo stile Tudor del Marmorschlössl (la civettuola palazzina in cui viveva Sissi); in  altre il confronto è  meno immediato ma suggestivo come le sfere in ceramica, Bubbles oppure le installazione a soffitto e su pavimento delle scuderie reali, una vera gioia per gli occhi.

Tra le mostre nelle immediate vicinanze di Bad Ischl ve ne due particolarmente importanti che, nell’ambito di uno dei 4 temi portanti di Salzkammergut 2024, Potere e Tradizione, riguardano vicende della II Guerra mondiale, che ha lambito anche queste zone paradisiache.

La più drammatica, Where are we now, un’installazione tessile dell’artista giapponese Chiharu Shiota, allestita nel tunnel principale dell’ex campo di concentramento di Ebensee, sottocampo del Lager di Mauthausen, evoca la vicenda dei prigionieri che lavorarono allo scavo di tunnel dove nascondere armi (fra cui le V2). Ad Abensee morirono 8.500 prigionieri (1/3 dei 27.000), di cui 717 italiani (il 63% degli internati!). Tra i sopravvissuti italiani il più noto è Sclomo Venezia, che ha parlato delle sofferenze nei lager nazisti in pubblicazioni ed incontri.

La seconda mostra, articolata in tre siti, ha riguardato la vicenda delle opere d’arte razziate in tutta Europa che ha interessato il Salzkammergut perché dal 1943 vi furono ammassate migliaia di opere (tra esse il prezioso Altare di Gand), per metterle al riparo dai bombardamenti nelle miniere di salgemma, in ambienti dalle condizioni climatiche perfette per la conservazione di manufatti artistici. Il salvataggio di 6.500 opere (quelle contate! la stima realistica è di 20.000 pezzi), tema del celebre film “Monument Men” di e con George Clooney. è stato ricordato anche perché furono i coraggiosi minatori di Altaussee a impedire la distruzione delle facendo saltare le gallerie, come ordinato da Hitler. Il come lo rivela la mostra che guida i visitatori attraverso la miniera di sale di Altaussee.

Quando gli americani si avvicinarono nella primavera del 1945 e Hitler voleva far saltare in aria le gallerie, furono i minatori di Altaussee a impedirlo. Come rivela la mostra che guida i visitatori attraverso la miniera di sale di Altaussee e di cui si può avere un’idea cliccando sul link blu.

Ci sono stati molti altri eventi importanti, che nel loro insieme hanno sicuramente faranno crescere l’attenzione verso Bad Ischl.

4 - Conclusioni provvisorie

L’evento non è ancora concluso e, non disponendo di dati aggregati né per singole realtà, si possono fornire solo impressioni. Le conclusioni, tra l’altro, non saranno facili nel caso di Salzakammergut 2024 perché, anche facendo riferimento agli stessi dati, ci saranno consuntivi diversi tenendo conto delle condizioni di partenza, delle ambizioni, delle aspettative e degli impegni effettivamente assolti da parte di ciascuno dei 23 comuni. Ad es., mentre per alcuni comuni la speranza è stata quella di aumentare i visitatori per altri c’è stato il timore che afflussi elevati potessero peggiorare il livello dell’accoglienza, deludendo soprattutto i clienti più fedeli, quelli che ritornano nei luoghi per rivivere esperienze positive.

A fine ottobre, con flussi di presenze rilevanti nei luoghi più noti (ma senza confusione) il pericolo di un overtourism generalizzato è sembrato evitato perché (salvo che ad Hallstatt e St. Wolfgang) ovunque c’erano ottimi livelli di servizio (trasporti pubblici e rete stradale in buone condizioni, con provinciali strette ma ben tenute); alti standard di accoglienza negli alberghi, con una grande attenzione alla creazione di atmosfere confortevoli e rilassanti; pulizia nei servizi igienici ed altri luoghi pubblici; ecc.

Salzkammergut 2024 è sembrata essere stata pensata non tanto per attrarre più turisti ma per segnalare che le 23 cittadine sono anche luoghi di cultura ed impegnate sui temi della sostenibilità ambientale. Come emerge da una delle infrastrutture comuni, l’applicazione SALZZEIT.at che continuerà a dare informazioni sulle iniziative culturali su arte e natura.  In ogni caso, questa candidatura è un caso esemplare perché è molto difficile realizzare progetti congiunti tra comuni e realizzarli con successo, come credo sarà riconosciuto dall’apposita commessione europea.

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