Il comune di Sant’Angelo le Fratte è un borgo di quasi 1500 abitanti adagiato alle falde dell’imponente frattura rocciosa del monte Carpineto nella Valle del Melandro, a ridosso della Campania.


Nella stessa bellissima valle che la presenza di acqua rende rigogliosa di piante e varie tipologie di coltivazioni, vi sono anche i comuni di Savoia di Lucania e Satriano di Lucania che insieme a Sant’Angelo le Fratte creano la Valle dei Murales per i dipinti che abbelliscono le facciate di molte abitazioni. Come altri borghi, Sant’Angelo le Fratte ha origini lontane con presenze greco-romane e primi dati identificativi più certi nel medioevo che poi via via diventano più chiari e leggibili nelle tracce lasciati nelle chiese e nei palazzi con relativi oggetti d’arte ed arredi di pregio.
Importante è anche il Palazzo Galasso, sede del Municipio e il contiguo edificio ristrutturato in modo spettacolare per ospitare la Pinacoteca Civica con le 243 opere di Michele Antonio Saverio Cancro, donate dall’artista al suo paese natale. Quest’ultima è stata di recente dotata di una modernissima strumentazione per la visione tridimensionale delle opere del museo.


Sant’Angelo le Fratte, come altre comunità italiane ha lasciti di beni artistici importanti, ma senza quelle caratteristiche di unicità da renderle destinazioni imperdibili, come ad esempio i due siti Unesco a meno di 50 km. (Certosa di Padula e Paestum). Da questa realistica constatazione, deriva la saggia decisione di recuperare bellezza dalla valorizzazione della natura e dalle cantine dismesse e, soprattutto, il coraggioso progetto di creare nuova bellezza attraverso murali e sculture, elementi estranei alla tradizione ma ora diventate parte organica dell’abitato. E, per comprenderne la straordinaria rilevanza basta immaginare o vedere le immagini del luogo senza questi artefatti. Quello che colpisce il visitatore del borgo sono indubbiamente gli interventi fatti nel post-terremoto. Quando, sanate le ferite della distruzione c’è stata la possibilità di ragionare sulla parte estetica consentendo ad artisti e scuole d’arte di realizzare 150 pitture murali negli ultimi 10 anni per dare colore e personalizzare abitazioni ricostruite in modo più sicuro e funzionale. I “murali” attraggono non solo per i colori ma per le storie e le citazioni che procurano un piacere estetico e concettuale che è rafforzato poi dalle circa 50 statue a grandezza naturale di persone ed animali. Una sensazione di quelle che occorre vivere camminando nelle strade di Sant’Angelo le Fratte e non solo vedendone le immagini.
Questi moderni artefatti, lungo il percorso delle cantine, si alternano ed intrecciano a un centinaio di locali scavati nella roccia nel corso di secoli per conservare vino, formaggi, salumi. Locali che si animano e si trasformano in un gustoso percorso durante la kermesse enogastronomica “Cantine aperte”. Le sporgenze rocciose che sovrastano le cantine ed il borgo aggiungono colori naturali a quelli artificiali dei murali e arricchiscono l’insieme del bellissimo panorama della valle che si ammira proprio dal punto sommitale del “percorso delle cantine”.


Per le loro caratteristiche, le pareti rocciose sono anche il punto di riferimento per nuove attrazioni, la parete da arrampicata è uno degli impianti per esercitazioni di piccola e media difficoltà più alte d’Italia, il nuovo ”balcone panoramico nel vuoto”, già progettato e finanziato, che consentirà una vista ancora più spettacolare del panorama del paese e della valle. A queste attività outdoor vanno aggiunte la pesca sportiva in zona Zifari, lungo il fiume Melandro, tra strette gole e piccole cascate. In ogni parte del mondo, molti comuni stanno puntando su questi inserti di bellezza e la differenza tra di essi, sia sul piano estetico, che nella resa economica, dipenderà dalla qualità artistica delle opere, ma anche da molte altre cose grandi e piccole: pulizia, decoro urbano, viabilità, vivibilità, atmosfere, garbo, educazione della popolazione, naturale predisposizione all’accoglienza.


La partecipazione dei cittadini nella creazione del contesto è un elemento fondamentale dell’immagine e buona reputazione di un borgo. Per questo sembrano rilevanti decisioni come la distribuzione di riconoscimenti economici per comportamenti virtuosi nel conferimento dei rifiuti urbani (detassazione TARI, buoni spesa, buoni vacanze in Italia ed all’estero), l’assistenza domiciliare ad anziani come premessa per un ambizioso progetto di attrarre pensionati da Italia e Nord Europa. La specifica realtà di Sant’Angelo Le Fratte, è un bellissimo esempio di Basilicata Nascosta che merita di essere conosciuta. E, per sua fortuna, il borgo ha una collocazione geografica che lo rende raggiungibile agevolmente essendo a ridosso di aree molto frequentate come Il Vallo di Diano e Salerno e collegate con brevi e veloci raccordi al sistema autostradale nazionale.