Comune italiano di 3.593 abitanti della provincia di Potenza, a 674 mt slm. E’ un borgo con tracce di antiche dominazioni, alcune delle quali di particolare rilievo storico, documentale ed artistico.
Luogo di nascita di Francesco Grimaldi architetto e religioso italiano attivo a Roma ma soprattutto a Napoli, dove è stato autore di capolavori come la basilica di San Paolo Maggiore, la basilica di Santa Maria degli Angeli a Pizzofalcone, ecc.
Tra i monumenti di rilievo ad Oppido, il castello normanno, alcuni palazzi gentilizi e varie chiese tra le quali la Chiesa e convento di Sant’Antonio con un bellissimo ciclo di affreschi dipinti nel 1558 da Giovanni Todisco, un polittico e un trittico di Antonio Stabile di Potenza del 1570.
Tra le strutture moderne, a Oppido c’è anche uno dei pochissimi velodromi esistenti in Italia con curve rialzate per gare internazionali.
Ma forse il patrimonio culturale più interessante è la immensa Cineteca Lucana, una tra le strutture più importanti al mondo sulla storia delle immagini in movimento. Costituita formalmente nel 1997 come Associazione culturale senza fini di lucro, con lo scopo di salvaguardare, tutelare e valorizzare il patrimonio cinematografico ed audiovisivo nazionale ed estero mediante la conservazione, la fruizione di fondi, pellicole e documenti, la collaborazione con cineteche ed istituti culturali e la partecipazione a mostre e rassegne cinematografiche.
La Cineteca Lucana si trova oggi ad essere il luogo di conservazione e gestione di un’incredibile quantità e varietà di materiale sul cinema che comprende pellicole (lungometraggi, cortometraggi, trailers), visori, proiettori, moviole, biblioteca-emeroteca ed archivi cartacei.
Ma la Cineteca è anche un fornitore essenziale per l’allestimento di Mostre cinematografiche che ha collaborato, dal 1995 al 1997, alla imponente mostra allestita negli spazi di Cinecittà per il centenario della scoperta del cinema e ad innumerevoli altre.
La nostra visita è avvenuta dopo aver visto alcuni anni fa la mostra allestita dalla Cineteca Lucana nel Museo Nazionale Etrusco a Villa Giulia a Roma e dopo varie conversazioni con Gaetano Martino, il fondatore, instancabile ed irriducibile raccoglitore di memorie cinematografiche. Un personaggio unico! Tanto appassionato e determinato nel portare avanti un lavoro con scarsi sostegni esterni quanto schivo nel descrivere la fatica, forse lo scoramento, che lui, la moglie ed il figlio devono affrontare e superare quotidianamente.
Per capire meglio una impresa titanica sulle spalle di tre persone, una storia esemplare di cultura ed impegno sociale, non bastano le descrizioni, le foto, i filmati che si trovano sul web, occorre andare ad Oppido e vedere.
Non essendo un museo con orari prestabiliti, s’è preso appuntamento con Gaetano Martino, che insieme alla moglie Adele ed al figlio Henry, ha messo da parte molti impegni ed in una grigia giornata ci ha ricevuto nei meandri dei suoi depositi pieni di stupefacenti oggetti che saturano due palazzi ed un grande deposito stipati all’inverosimile per gli innumerevoli oggetti accumulati.
Gli oggetti, tutti in perfetto stato e funzionanti hanno manuali originali e schemi tecnici con indicazione di data, luogo di fabbricazione ed istruzioni per l’uso. Principali tipologie:
- macchine del pre-cinema (visori, lanterne magiche, alcune del ‘700, vetrini del XVIII e XIX sec.)
- macchine di ripresa e proiezione in diversi formati, relative moviole;
- migliaia di “pizze” di pellicole di film che occupano 4000 mt di scaffalature;
- migliaia di documenti: libri, collezioni e ritagli di giornali, manifesti;
- macchine fotografiche con cavalletto in legno;
FONDI. Collezioni di materiali e di carte sul cinema che saranno il riferimento per le ricerche del futuro sul mondo del cinema da parte di studiosi di tutto il mondo.
Inizialmente il fondo era solo quello familiare MARTINO-DE ROSA, costituito dai coniugi Gaetano Martino e Adele De Rosa. Un fondo enorme costituito da manifesti, a partire dal cinema muto, materiale bibliografico, macchine del pre-cinema, del cinema, fotografiche antiche e recenti.
A questo fondo se ne sono aggiunti 31, tra i quali quello del ministro Bottai, di celebri personaggi del cinema come Lello Bersani, Gian Luigi Rondi, Pasquale Squitieri, Amnesty International, ecc, ecc.
La visita ai tre luoghi della conservazione che sono ad Oppido (due a ridosso della piazza principale ed uno in un grandissimo deposito nella zona industriale) è una esperienza inattesa ed emozionante per lo sterminato materiale accumulato ma anche per la passione esemplare che traspare da una famiglia, soprattutto la coppia Adele-Gaetano, affaticata ma ancora non scalfita dallo scetticismo, indotto dalla insufficiente attenzione istituzionale che il CINEMA dovrebbe meritare in Italia, con una delle maggiori industrie cinematografiche mondiali.
Probabilmente, la famiglia Martino-De Rosa ha trovato la forza per portare avanti questa avventura grazie all’attenzione che la grande cultura italiana ed internazionale dedica al loro lavoro. Oltre alla partecipazione alle mostre sul cinema, sta diventando sempre più importante la collaborazione della Cineteca Lucana con la Cineteca di Bologna che è una delle istituzioni mondiali più importanti nel restauro delle vecchie pellicole. Un’attività che col passare degli anni è destinata ad avere una importanza sempre maggiore man mano che cinema diventa più anziano!
Sul piano dei finanziamenti pubblici, oltre ad esigue somme stanziate tempo fa dalla Regione Basilicata, di recente un segnale di speranza per il futuro è venuto dalla decisione ministeriale di sostenere la digitalizzazione dell’immenso materiale della Cineteca. Un processo già avviato (ma lungo da completare) che rappresenta la valorizzazione più importante del patrimonio: rendere accessibile la conoscenza della documentazione e del materiale agli studiosi di cinema di tutto il mondo. Facendo quindi di Oppido una capitale mondiale del sapere.
Per la crescente necessità di mantenere la memoria storica sul Cinema e l’industria cinematografica, sono in atto vari tentativi dell’ANICA (Associazione Nazionale Industria Cinematografica) per individuare finanziamenti da destinare alla valorizzazione della Cineteca di Oppido, nelle forme che potrebbero essere anche molto spettacolari, come centro espositivo e di intrattenimento.
In Italia ci sono pochi centri museali veramente rilevanti oltre al Museo Nazionale del Cinema di Torino, nella spettacolare Mole Antonelliana e quello, limitato a Cinecittà, a Roma. Ci sarebbe quindi motivo e spazio in Italia per ricordare come si deve la settima arte e di farlo secondo la sua essenza, quella della fantasia e della spettacolarità. Esattamente quello che esprime il secondo museo del cinema nella città di Amstedam (non certo una capitale del cinema mondiale), come si vede nella foto di questo straordinario contenitore aperto da poco.